La filosofia Yoga di Patanjali
Introduzione alla filosofia Yoga con i 195 aforismi di Patanjali tradotti e spiegati.
Lo Yoga (dalla radice sanscrita Jug-yog che significa unione) è, nella tradizione spirituale indiana, una delle sei "visioni essenziali della realtà" o Darṣan. Di origine antichissima (le scoperte archeologiche nella Valle dell'Indo, a Mohenjo-daro e ad Harappa, hanno confermato che pratiche Yoga erano già diffuse nella civiltà preariana del III-II millennio a.C.), la filosofia Yoga venne trattata per la prima volta in un'opera che costituisce tuttora il testo fondamentale della dottrina: gli Yogasutra di Patanjali.
Patanjali ("il genio guida e il maestro del Rajayoga, o Yoga basato sulla psicologia scientifica", come dice Anthony Elenjimittam) è una delle più grandi figure della storia della filosofia indiana: vissuto, sembra, nella seconda metà del II secolo a.C., oltre che dei 195 brevi aforismi degli Yogasutra, sarebbe anche stato autore di un'opera sulla grammatica e di una sulla medicina.
Nella sua filosofia egli sostiene "l'emancipazione dell'anima dai contagi e dalle infezioni dell'esistenza mondana, dai desideri e dal benessere, dai piaceri e dal lusso, dalla nascita e dalla morte": è dunque questa emancipazione che è "la vera redenzione, la vera salvezza". Questo concetto, nobile e purissimo, ha colpito particolarmente Elenjimittam, che in quest'opera esamina gli aforismi di Patanjali in una visione unitiva, studiandone e mettendone in rilievo soprattutto gli influssi sulla spiritualità occidentale e i punti di contatto con essa, in particolare con il cristianesimo.




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