Bhagavad Gita poema divino e filosofia esoterica dell'India
Fra l'enorme massa di opere sanscrite di varie epoche e di varie dimensioni di cui è ricca la letteratura dell'India, questo piccolo volume della Bhagavad Gita, o poema divino, occupa una posizione unica. Esso è considerato come una delle cinque gemme della letteratura sanscrita, e non v'è altra opera che per circa duemila anni abbia avuto in India una così possente influenza sulla mente filosofica degli indù colti. Si può dire che la Bhagavad Gita contenga tutto quanto vi è di meglio nella filosofia indiana, ed è appunto questo eclettismo che l'ha innalzata al rango di una delle grandi Scritture indù e le ha meritato il nome di "Bibbia degli indù" o "Vangelo di Krishna" come talvolta viene nominata.
L'autore della Bhagavad Gita, scegliendo ciò che vi era di migliore nei sistemi filosofici del suo tempo, si prefisse di iniziare una nuova filosofia eclettica, e la buona riuscita del suo intento è dimostrata dal fatto che la Bhagavad Gita è tenuta in grande venerazione da tutti gli indù indistintamente, qualunque sia la setta o il credo cui appartengano.
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